Il paese, di Luca Visentini
di Marina Morpurgo
Io so già che mi prenderò una randellata dall’autore, nonché editore, che tra poco sgranerà quei suoi occhi chiari – vagamente atterriti dal genere umano e al tempo stesso da quel genere umano profondamente attratti – chiedendosi se lo sto prendendo in giro. E invece non ho alcuna intenzione di prenderlo in giro se adesso dico in molte delle sue pagine ho ritrovato (con molta commozione, a tratti) qualcosa dell’amatissimo Luigi Meneghello.
Certo, sono storie diverse, percorsi diversi, tempi e luoghi diversi. Ma come in Meneghello ci sono i molti frammenti che si incatenano uno all’altro, il grande affetto per la piccola umanità, lo sguardo divertito – mai beffardo – capace di trovare la bellezza e la poesia anche nei gesti scardinati di quelli che a un osservatore superficiale potrebbero sembrare dei matti di paese.
Ecco, vorrei dire che questo libro – nato da una raccolta di post dai blog di Intraisass e iBorderline – è un libro pieno di poesia e di affetto. Di affetto per la gente di Cimolais (e di Erto, e di Claut, che stanno lì vicino, tra boschi e rocce), il paese friulano dal formidabile tasso alcolico dove il nostro “compilatore di guide di montagna” ha scelto di vivere. Ma anche di affetto per le donne di lungo o breve passaggio nella sua vita, numerate con numeri romani – della XIV, la gaia Antonella, per esempio sappiamo questo: “Ti osservavo da tempo e a un certo punto te lo dovevo proprio dire, a bruciapelo: – Io ti amo-. Tu mi guardasti brevemente per non sbandare e intensamente per capire se ci ero o ci facevo. E ingannandoti di brutto, ahimè ribattesti: -Ma vai a cagare!”
E poi c’è, naturalmente la montagna, non quella stoica, eroica e disciplinata del Club Alpino Italiano, non quella ipertecnica e competitiva, ma la montagna picaresca, avventurosa, tragicomica e romantica della banda di amici ruvidi e generosi che per anni e anni ha aiutato “il compilatore di guide” a esplorare metro per metro le cime meno conosciute. Una montagna che è così: “Ma in tutti i casi da ogni cima riporti giù una stilla di bellezza, a mo’ di un primo bacio o di un nuovo amore, fin nel profondo. Riaffiorerà, credimi, durante l’inverno e lungo un’esistenza pure grama, forse persino sul punto della morte. Ciò può succedere inoltre sopra un valico, su una forcella. Là dove ti si svela, di colpo, l’altra parte”.
Tra le sbronze formidabili, le cadute rovinose, le scene esilaranti, si compone a poco a poco un quadro diverso, non malinconico ma profondo, che riassume in sé le molte cose che messe insieme fanno una vita: le scelte, la musica, la letteratura, il ricordo del passato e i timori per il futuro.
Come dice l’autore in copertina: “It’s only rock’n’roll”.
It’s only rock’n’roll, Luca, but I like it.
Il paese
Luca Visentini Editore
Formato cm 13 x 21
Pagine 272
€ 12,00

Recensione bella quanto il libro, che mi è piaciuto veramente molto. Ma sul serio, non perché lo abbia scritto un amico.
Di solito uno quasi si vergogna a scrivere recensioni dei libri di amici. Ma appunto l’amicizia qui non c’entra nulla, a parte il piacere aggiuntivo di immaginare l’espressione di Luca mentre gli succedono certe cose… :-))) (e non è poco)
Era ora che il Visentini pubblicasse una silloge dei suoi deliziosi racconti! Molto azzeccata anche la recensione, per stile e contenuti, complimenti.
Uella!
Sinceramente, temevo il vostro giudizio (sia di Buzz che di Marina), perché vi so, oltre che amici, duri e integerrimi. In particolare sui libri.
Grazie.
Appena arrivato a casa mi sono messo a scorrerlo e, complice la struttura a brevi racconti, che non t’impegna, ho continuato fra una cosa e l’altra… e mi sono trovato ad averne lette 60 pagine. Ho sospeso la lettura di “rumore bianco” di De Lillo… scusa se è poco 🙂 e ho continuato con il tuo fino a finirlo.
E’ chiaro che, nell’amicizia, ho confrontato le nostre storie, e c’era curiosità per questo, ma non ci sarei riuscito, neanche per amicizia, se la prosa non fosse stata leggera e divertente e i temi accattivanti.
In alcune situazioni è inutile dirlo, mi sono immedesimato. Alcune non avrei mai potuto condividerle. E un po’ ti invidio proprio queste che mi sono negate dalla mia natura.
E, insomma, che vuoi di più da un libro che ti diverte ma riesce anche a farti guardar dentro?
grande Luca..
lette e rilette nel blog,
meritavano una raccolta..
e spero si diffonda
come una sana epidemia di
di autoironia e poesia
che di questi tempi…
Mi vien da ridere, leggendo che Buzz ha interrotto “Rumore bianco”… io ho interrotto “I Fratelli Karamazov” (davvero!).
Anche a me è piaciuto un sacco; in particolare mi ha restituito un pezzettino di quella Val di Fassa vissuta da bambino che oramai è perduta.
Grazie Luca!
Finito di leggere da qualche giorno ma ancora lo sfoglio e mi soffermo tra le righe…
Non riesco a staccarmi dalle montagne e dallo splendido concentrato di umanità e poesia
che c’è in queste pagine. Bello, bello, bello…..
L’ho appena letto ed è un libro da comperare e gustare.
Bravo Luca
Massimo Bursi
ciao a tutti, so che è da molto che non c’è attività su questo blog ma sto cercando il libro dolomiti d’oltre piave di questo autore….sembra introvabile….se qualcuno lo avesse in casa vorrei fare un’offerta grazie
Caro Bruno, prova rivolgendoti direttamente all’autore:
http://www.lucavisentinieditore.it/Contatti.html
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